Alcuni spatter cones dell’edificio vulcanico etneo

Pietro Carveni, Santo Benfatto & Maria Salleo Puntillo

Col termine spatter cones si indicano colline costituite da scorie laviche, geneticamente collegate a fontane di lava alimentate da magmi molto fluidi; le scorie, ricadendo al suolo ancora fuse, si saldano a quelle sottostanti, modellando la propria forma.
Gli spatter cones sono caratteristici dei vulcani hawaiani; in genere hanno forma di cono con perimetro basale circolare o ellittico, con altezza di pochi metri.

Gli Spatter Cones sul basso versante orientale di Monte Frumento delle Concazze
Sono tre piccoli edifici, tra loro coalescenti, poggianti sul basso versante nord-orientale di Monte Frumento delle Concazze (Fig. 1: 1, 2 e 3; Fig. 2); hanno forma a scudo e contorno ellittico, con l’asse maggiore lungo la frattura eruttiva da cui iniziò l’eruzione etnea del 1865 (Monti Sartorius). In una delle fotografie che illustrano l’articolo di SILVESTRI (1867) relativo all’eruzione dei Monti Sartorius (1865), si vede che questi tre edifici preesistevano all’eruzione stessa, ed erano coperti da un rado bosco di pini, che fu completamente bruciato dai materiali incandescenti emessi durante la prima fase eruttiva; si tratta quindi di edifici poligenici, collegati all’attività preistorica di Monte Frumento delle Concazze, riattivatisi in occasione dell’eruzione del 1865.
La frattura consente di studiare la struttura interna degli edifici; dal basso all’alto affiora la seguente successione: a) un banco di tre metri di spessore formato da scorie e lapilli saldati, di colore rossastro; b) un basalto a fessurazione colonnare, con spessore di due metri; c) un banco di scorie e bombe saldate, di colore grigio, con spessore massimo di 4 metri; d) un banco di scorie e bombe saldate, con spessore massimo di 3 metri, distinguibile dal sottostante grazie all’intercalazione di uno strato discontinuo di cineriti alterate (CARVENI & BENFATTO, 2004). Quest’ultimo banco di scorie e bombe saldate è relativo all’eruzione del 1865 (Monti Sartorius).

Fig. 1 – Schema morfologico della zona dei Monti Sartorius: le lettere dell’alfabeto latino indicano gli edifici piroclastici formatisi durante l’eruzione del 1865 (A – E) e quelli precedenti (S – Z), le lettere dell’alfabeto greco le colate laviche, le cifre romane le fratture eruttive e le faglie descritte nel testo, le cifre arabe le bocche esplosive, cerchio pieno per quelle certe, vuoto per quelle presunte (da CARVENI & BENFATTO, 2004).
Fig. 2 – Gli Spatter Cones di Monte Frumento delle Concazze.

Riferimenti bibliografici

Carveni P. & Benfatto S. (2004) – L’eruzione etnea del 1865 (Monti Sartorius): aspetti geomorfologici e inquadramento nell’evoluzione del vulcano. Il Quaternario, 17, 1, 41-54.

Silvestri O. (1867) – I fenomeni vulcanici presentati dall’Etna nel 1863-64-65-66 considerati in rapporto alla grande eruzione del 1865. Mem. Acc. Gioenia Sc. Nat., 3 (1), 53-319.

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